Forse risulta banale, ma è all’ordine del giorno nella professione di aiuto, caricarsi di sedute una dopo l’altra senza prendere pause, bloccare gli incontri ai fatidici 50 minuti, senza prendere 5 minuti in più per chiudere meglio la sessione, o ancora seguire i pazienti anche quando si è nervosi o non ci si sente bene.

Io credo ci si dimentichi della qualità e della consapevolezza di sé.

Basterebbe fare in modo diverso, magari meno appuntamenti al giorno o annullarne qualcuno se la giornata è no o solo perché si vuole fare qualcos’altro per dare spazio a noi e sentirci meglio!

Ricordati di perseguire sempre la tua qualità (personale e professionale) e la qualità dell’incontro con il paziente.

MENO E’MEGLIO!